La Seconda Sezione Civile della Cassazione, con la sentenza Sent. n. 29709/2008 ha stabilito che la multa va pagata anche se tutti gli altri automobilisti parcheggiati male non l’hanno presa. La sentenza infatti cassa una decisione del giudice di pace che invece aveva dato ragione all'automobilista il quale aveva sostenuto che il detto comportamento era da assimilare ad una sostanziale “tolleranza tacita dell’autorità”.
Gli Ermellini hanno sostenuto che da un lato mancava una rigorosa prova sulle cause della mancata contestazione agli altri (prova che spettava al ricorrente), dall'altro neppure poteva invocarsi una sorta di errore sulla illeceità del fatto e quindi causa di giustificazione della violazione, in quanto questo errore deve trovare causa in un fatto scusabile, situazione questa che se può rinvenirsi in presenza di atti o circostanze positive (e da provare) tali da ingenerare una certa convinzione sul significato (legittimo o tollerato) della norma; al contrario l'automobilista era ben consapevole della illegittimità del suo comportamento dimostrata (implicitamente) anche dalla doglianza della presunta tacita tendenza dell'Autorità a non punire quella determinata condotta e dunque di per sè esclude l'errore. Sotto diverso profilo, poi la Suprema Corte ha affermato che la asserita tolleranza dell'Autorità (per come dedotta e non provata ed usata) costituisce "fenomeno del tutto irrilevante".
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