La Suprema Corte ha finalmente fatto un passo avanti nel marasma delle false promesse. Qualora il depliant mostrava spiaggia bianchissima e mare cristallino, il turista non può trovare spiaggia sporca e mare inquinato. Se succede va risarcito. Non solo: spiaggia e mare puliti sono una legittima aspettativa di chi va in vacanza.
I Giudici della Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione, con la sentenza n.5189/2010 hanno respinto il ricorso di un tour operator che i giudici di appello avevano condannato a risarcire il danno ad una coppia che aveva trascorso una vacanza in Grecia. Nei fatti, la coppia aveva acquistato un pacchetto vacanza in un club di Creta; ed il depliant mostrava una spiaggia bella ed un mare eccellente. Giunti a Creta trovavano invece tutt’altro.
In primo grado il Tribunale respingeva le domande dei turisti sostenendo che la pulizia della spiaggia e la purezza del mare "non dipendevano dalla responsabilità dell'albergo". La Corte d'appello ribaltava la pronuncia condannando il tour operator a risarcire un danno di oltre mille euro per la settimana di vacanza rovinata. Ora anche la Cassazione ha confermato la condanna spiegando che "l'organizzatore o il venditore… di un pacchetto turistico… assumono specifici obblighi soprattutto di tipo qualitativo, riguardo a modalita' di viaggio, sistemazione alberghiera, livello dei servizi che vanno esattamente adempiuti" anche sulla base di quanto viene proposto sui propri "depliant illustrativi".
(Avv. Angelo Remedia)
I Giudici della Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione, con la sentenza n.5189/2010 hanno respinto il ricorso di un tour operator che i giudici di appello avevano condannato a risarcire il danno ad una coppia che aveva trascorso una vacanza in Grecia. Nei fatti, la coppia aveva acquistato un pacchetto vacanza in un club di Creta; ed il depliant mostrava una spiaggia bella ed un mare eccellente. Giunti a Creta trovavano invece tutt’altro.
In primo grado il Tribunale respingeva le domande dei turisti sostenendo che la pulizia della spiaggia e la purezza del mare "non dipendevano dalla responsabilità dell'albergo". La Corte d'appello ribaltava la pronuncia condannando il tour operator a risarcire un danno di oltre mille euro per la settimana di vacanza rovinata. Ora anche la Cassazione ha confermato la condanna spiegando che "l'organizzatore o il venditore… di un pacchetto turistico… assumono specifici obblighi soprattutto di tipo qualitativo, riguardo a modalita' di viaggio, sistemazione alberghiera, livello dei servizi che vanno esattamente adempiuti" anche sulla base di quanto viene proposto sui propri "depliant illustrativi".
(Avv. Angelo Remedia)
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